Un dibattito sul tema adozione che abbiamo aperto nel 2008 con una campagna di sensibilizzazione e che continua ancora oggi. Facciamo il punto della situazione per capire cosa è cambiato in questi anni sul tema adozioni single.
Attualmente in Italia ci sono molte persone single che desiderano adottare un bambino.
Queste persone, oltre a dover seguire un iter complesso, impegnativo e stressante, devono anche fare i conti con la genitorialità singola.
Non avere un partner su cui fare affidamento psicologico durante la lunga procedura adottiva può comportare degli stress aggiuntivi che non vanno sottovalutati nel benessere del nucleo familiare appena instaurato.
L’adozione per i single in Italia resta ancora lontana dall’attuarsi, ma ci sono casi particolari in cui diventa possibile.
In ogni caso, bisogna essere in grado di garantire una stabilità emotiva al bambino adottato e non solo di status.
Per questo è importante instaurare sin da subito una relazione affettiva significativa.
Analizziamo quali sono i requisiti per le adozioni per single, quali sono i paesi europei ed esteri in cui si può adottare, quali sono i motivi che possono spingere una persona single a voler adottare un bambino e quali risvolti psicologici comporta adottare da single, sia durante il processo che successivamente.
In Italia non vige una normativa in grado di garantire la possibilità di adozione da parte di un single, l’adozione resta un processo lungo e travagliato anche per una coppia sposata. Esistono però casi particolari in cui l’adozione da parte di single è stata considerata una scelta adeguata a salvaguardare il benessere del bambino. La regola generale resta che solo coppie sposate possono realizzare un’adozione legittimante sia nazionale che internazionale.
In Italia si ritiene possibile l’adozione da parte delle persone non coniugate solo ed esclusivamente nei seguenti casi:
Il bambino senza famiglia può essere affidato a parenti fino al sesto grado o persone, anche single, legate al minore da un rapporto preesistente e duraturo;
oppure al coniuge, quando il minore sia figlio, anche adottivo, dell’altro coniuge.
L’eccezione è quindi interessata alla salvaguardia e la continuità affettiva ed educativa della relazione tra il ragazzo e l’adottante.
Vi deve quindi essere un interesse legittimo del bambino a vedere riconosciuti i legami sviluppati con altri soggetti che se ne prendono cura.
Se sussistono queste condizioni, il single può pertanto essere dichiarato idoneo all’adozione dal Tribunale dei minori.
Vivere da single all'estero si sa è diverso.
Non essendo presente una norma che permetta ai single di adottare su terreno nazionale, ecco che vengono a generarsi delle eccezioni e delle prassi per vedere riconosciuti i diritti all’adozione anche per single.
Il tribunale di Roma, il 4 marzo 2019, ad esempio, con una sentenza storica, ha riconosciuto l’adozione all’estero di un genitore single. Per questo molti italiani, per ovviare al problema della mancanza di norme specifiche, decidono di andare all’estero per adottare.
Ma quali sono i Paesi in cui i single possono farlo?
Nei paesi dell’Unione Europea come Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania, è consentita l’adozione da parte di single che abbiano un’età maggiore di 30 anni, in Svizzera a partire dai 35 anni.
Una volta tornati in Italia è però necessario far legittimare dal tribunale dei minori la decisione presa da uno stato estero da parte di una persona non coniugata.
Questo tipo di adozione verrà classificata come caso particolare e non come la norma.
L’adozione internazionale è regolata dalla Convenzione de l’AJA, che prevede un sistema di cooperazione tra Autorità Centrali dei vari paesi contraenti.
In Italia questo ruolo è svolto dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, che stabilisce che il bambino ha il diritto a crescere nella sua famiglia di origine e nel suo paese: solo se queste prerogative non sono possibili viene presa in considerazione l’adozione internazionale nell’interesse superiore del bambino e del suo benessere.
Adottare un bambino straniero richiede che la coppia che vuole adottare abbia ottenuto un Decreto di Idoneità dal tribunale per i minorenni rivolgendosi a Enti Autorizzati dalla CAI, dove si trova l’Albo degli enti autorizzati.
Questa è la procedura da attuare per l’adozione internazionale per le coppie.
Per quanto riguarda i single, questi sono i casi particolari in cui l’adozione è considerata legittima e possibile:
Quando si attesta un legame stabile e duraturo tra il soggetto non coniugato e il minore straniero orfano, nel caso in cui questo legame sussista anche successivamente alla morte dei genitori;
Nei casi di adozione di un minore orfano di madre e padre in condizione di handicap secondo questa normativa, febbraio 1992, n. 104;
In caso di impossibilità di affidamento preadottivo. Questa condizione richiama quanto stabilito al primo punto. Sarà preso in considerazione il single che dimostri una relazione affettiva particolarmente importante con il bambino nel momento in cui non si riesce a individuare una coppia aspirante all’adozione che abbia le caratteristiche adeguate alle necessità del minore.
Il primo caso di adozione internazionale a un single in Italia è avvenuto nel 2005 a favore di una donna, in cui si è pronunciata la Corte costituzionale.
Nei casi particolari in cui a un single è permesso di adottare un bambino, andranno comunque verificati i requisiti previsti per l’adozione da parte del tribunale dei minori.
La procedura, a seguito della verifica dei requisiti, prevede la presentazione della domanda di adozione con l’assistenza di un avvocato al tribunale. Una volta avviata la procedura, adottante e adottato devono prestare consenso davanti al Giudice.
Come previsto dalla legge 184 del 1983 al centro del procedimento di adozione c’è sostanzialmente il minore e la sua tutela .
Non esiste un diritto degli adulti all’adozione, coppia o single che siano .
Si deve quindi dimostrare che si vuole garantire il diritto dei minori senza una famiglia a trovarne una idonea e rappresentare in tutto e per tutto quella famiglia, anche se si tratta di una sola persona.
Adottare un bambino da single si trasforma in un lavoro dalla doppia fatica eppure, a scegliere l’adozione anche se si è single, sono sempre più persone in Italia e nel mondo.
Ci sono diversi risvolti psicologici per coloro che decidono di adottare un bambino: dapprima l’attesa di un riscontro o accettazione, che può farsi snervante e stressante.
È necessario trasformare questa attesa in una risorsa da sfruttare per conoscere al meglio possibile l’adottato al fine di farlo sentire a casa, al sicuro e tutelato dal proprio genitore.
Resta comunque l’ansia dovuta alla preparazione necessaria al futuro racconto della storia dell’adozione al proprio figlio; a questa va conferito un significato in grado di non far sentire il ragazzo spaesato.
Puoi anche guardare questi video, realizzati durante la conferenza “Adozione ai single: SÌ o NO?” al CIRCOLO DEI LETTORI di Torino, il 28 marzo 2014.
Fa parte della nostra campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema "adozione single", promossa e moderata da Marco Luca Greppi con la presenza dello psicologo Stefano Benemeglio e dell'avvocato Marco Biava ad esaminare e argomentare i pro e i contro di questa possibilità, anche in merito all'adozione a distanza.
Scegliere di dare vita a una famiglia, anche se monogenitoriale, è una esperienza unica e irripetibile e quei processi che sembrano essere difficili si trasformeranno in momenti speciali passati insieme, che non torneranno indietro e di cui è indispensabile fare tesoro.
E per chi non riesce attraverso la burocrazia, si può provare l'inseminazione artificiale single.
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